Shopping digitale e negozi vanno di pari passo. Le procedure di acquisto si sono digitalizzate e i consumatori cercano online prodotti e prezzi prima di fare acquisti. Ma in sei su dieci continuano a comprare nel negozio fisico. Tutto si tiene
Shopping digitale e negozi vanno di pari passo. La digitalizzazione dello shopping è sicuramente una realtà, che è stata accelerata durante la pandemia. Su smartphone e tablet passano sempre più spesso gli acquisti di elettronica, abbigliamento, alimentazione. Ma i negozi fisici non scompariranno perchè il digitale è soprattutto spazio di ricerca di informazioni.
I consumatori vanno online per cercare prodotti, prezzi e informazioni anche dal divano di casa, ma sei clienti su dieci continuano a comprare in negozio.
Fra le conseguenze della pandemia c’è sicuramente la continua riflessione su come siano cambiati i consumatori, su quali siano le strategie migliori che brand e negozi possono seguire per conquistarsi i clienti, su come sta cambiando l’esperienza dello shopping. Per fare affari, si potrà pensare, e per piazzar prodotti da vendere. Ma anche per capire, più semplicemente, il cambiamento delle abitudini dei consumatori con lo smartphone in mano e la vetrina davanti agli occhi. Percorsi di multicanalità. Trasversalità nelle esperienze. E insomma, tutto si tiene e tutto sta insieme.
Digitalizzazione dello shopping: come si compra oggi
La digitalizzazione dello shopping è realtà, evidenzia un’indagine di Tiendeo.com (compagnia di servizi per il settore retail ed esperti di cataloghi digitali), e la tecnologia è un mezzo per connettersi con i consumatori. Anche dopo l’allentamento delle varie restrizioni, però, i negozi fisici resistono e non perdono il loro ruolo. Il digitale orienta gli acquisti ma i consumatori (oltre la metà) passano poi al negozio di persona.
«6 clienti su 10 effettuano i propri acquisti nel negozio fisico, sebbene il 93% dei consumatori cerchi i propri prodotti online prima di effettuare l’acquisto», evidenzia una ricerca di Tiendeo e Nielsen ai responsabili dell’acquisto della casa.
Spiega Eva Martín, CEO di Tiendeo.com: «Il consumatore digitale vuole innanzitutto accedere a tutte le informazioni disponibili dal divano di casa o ovunque si trovi: prezzi, prodotti, disponibilità, servizi, possibilità di chattare con un consulente, fissare un appuntamento, … Il negozio fisico deve garantire questa esperienza di acquisto, altrimenti si rischia di perdere la possibilità di influenzare le decisioni dei consumatori e di conseguenza le vendite».
«In secondo luogo, una volta che il consumatore si trova nel punto vendita, vuole vivere un’esperienza senza alcun tipo di attrito: bisogna evitare le attese, le file alla cassa, offrire alternative di acquisto in modo che il cliente sia incentivato a prendere la migliore decisione di acquisto utilizzando lo smartphone come elemento centrale nel loro processo decisionale».
Il negozio come luogo di esperienze
A questo punto il negozio diventa luogo di esperienze. Non è solo un posto dove si compra e si vende. I consumatori ci arrivano dal mondo digitale, dopo aver cercato online i prodotti e la loro disponibilià, i prezzi e le caratteristiche. Poi entrano in negozio. Qui entrano in contatto con consulenti che possono dare consigli, ad esempio sul miglior capo di abbigliamento che si addice al cliente. Il punto vendita diventa spazio di socializzazione e connessione fra il consumatore, il brand e la sua comunità.
«Con lo shopping digitale il consumatore ha imparato a utilizzare il meglio di entrambi i mondi per creare un’esperienza di acquisto senza soluzione di continuità e migliorata», dice lo studio di Tiendeo.
Lo shopping e la tecnologia
In questa direzione, la tecnologia aiuta a organizzare campagne pubblicitarie locali. Migliora l’immagine del brand e offre nuovi servizi al consumatore, che può accedere alle informazioni sui prodotti, verificarne la disponibilità, conoscere i prezzi da un codice a barre o verificare i punti fedeltà.
Fra l’altro, nel contesto post pandemia, i clienti sono sempre meno disposti a dedicare tempo alla ricerca degli articoli in negozio. Grazie ai dispositivi digitali (smartphone, tablet, PC e TV), l’acquisizione di qualsiasi oggetto è più semplice.
«Il consumatore può così scegliere il prodotto che desidera, e decidere la modalità di ritiro, recarsi direttamente nel punto vendita fisico, riceverlo a casa o prenotarlo e pagarlo nello stesso punto vendita».
Gli esperti lo chiamano figital, unione di esperienza fisica e digitale, processo di trasformazione dei punti vendita fisici che inseriscono le nuove tecnologie nei propri processi di vendita. Per i consumatori, probabilmente, è solo la capacità di fare lo slalom fra digitale e punto vendita, vetrine online e vetrine reali, alla ricerca del prodotto migliore, del prezzo migliore, e del modo più semplice (e forse sì, anche più piacevole) di comprare.
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